Questa è la storia...

 

Gli inizi...

 

Non è facile ricostruire le origini di qualcosa cha risale a mezzo secolo fa, ma posso mettere subito in relazione l'astronomia con la fantascienza, argomento principale del sito. Per chi vuole tuffarsi in una fantascienza goliardica, con attore principale il grande Trifide, consiglio proprio un giro qui!

 

Alla fine degli anni '50, complice mio cugino Carlo, ho cominciato a leggere Urania ed appassionarmi alle avventure nel Cosmo, era l'epoca della Space Opera e le meraviglie descritte mi facevano fantasticare e stare con il naso all'insù!

Poi. nel 1963, in occasione di una mia permanenza in Inghilterra (alla pari come si faceva allora) la signora mia ospite, vista la mia passione, mi fece provare un piccolo binocolo a prismi (potrei immaginare un 8x25) che usavo su un terrazzo.

Poi, come compagno di studi, mi regalò un libricino didattico per imparare a riconoscere le stelle.

Eccolo:

Scritto da Patrick Moore è stato un piccolo condensato utilissimo per cominciare.

Edito nel 1962, ha al suo interno informazioni sul progetto dei telescopi, sulla struttura dell'universo e, soprattutto, mappe  per orientarsi nel cielo ed oggetti da osservare.

Questo è un esempio di come veniva descritta una costellazione... Indispensabile per un principiante... allora non c'erano i computer con i loro planetari ed i GoTo!

Thanks Jean from Halstead. Thank you for everything you have given me.

Al rientro in Italia primo strumento più avanzato, un bellissimo binocolo 10x50 usato fino a poco tempo fa, nonostante una rottura di un prisma e lunga ricerca di una sostituzione, trovata poi in uno storico negozio di Via Valdocco.

 

Ma un grosso passo avanti arrivò sempre da Urania... una pubblicità presente a cominciare dalla serie Rossa mi colpì subito!

OK, oculari che oggi farebbero ridere, plastica e gomma (morbida...) dappertutto, fondi di bottiglia. Ma l'obiettivo era già un acromatico Crown-Flint.

Usato per qualche anno con incerti risultati vista la precarietà del supporto. Non avevo treppiede e l'appoggiavo dove capitava... tremolante come un budino!

Con un adattatore ero riuscito anche ad usarlo come obiettivo per la mia reflex Pentax MEsuper, ovviamente su pellicola. Già allora i primi tentativi di astrofoto su oggetti facili!

Ecco una sequenza... di più non sono riuscito a fare!

 

E poi... oltre 25 anni di quasi totale... seeing 0.

Insomma... gli anni del "mi piacerebbe" ma niente più. Con l'avvento delle fotocamere digitali ancora qualche timido tentativo, ma limitato alla Luna.

Questa è l'eclissi di luna del 3-4 marzo 2007 (San Lucio....) con una NikonS4 zoom ottico 10x + digitale 4x.

 

 

Recentemente ho ripristinato l'ottica con rifacimento del focheggiatore ed ho applicato una barra Vixen per montaggio su EQ, eccolo all'opera (autoguida con MagZero-5M per William Optics SD66) in attesa di evoluzioni.

 

 

 

 

 

L'era moderna!

 

La rinascita è cominciata con un articoletto, apparso in rete nell'ottobre 2007, sull'improvviso splendore di una cometina, la 17P Holmes, che da infima magnitudine era diventata visibile ad occhio nudo!

 

Subito a prendere il 10x50 e naso in su! Nel frattempo avevo comprato una fotocamera Panasonic Lumix FZ18 (un bello zoom ottico Zeiss fino a 500mm) e l'ho subito messa alla prova. Ovviamente su cavalletto... per fare tante belle strisciate, ma si ricominciava!

Ho anche una delle prime pose del cielo scuro (andato a scoprire in un angolo dietro il Col del Lys), da dove avevo ricavato un ingrandimento di un batuffolo di cotone... proprio la Holmes. Se non ricordo male vicino ad Alfa Persei.

 

 

La prima cosa che dovevo fare era rimettere in funzione il vecchio telescopio Alinari.

Prendendo qualche pezzo estremamente economico e facendo tornire un disco di plastica riesco a sistemare il focheggiatore. Poi separo, con difficoltà, le due lenti dell'obiettivo che si erano incollate fra di loro per i penetranti residui di un nastro adesivo le pulisco per bene. A questo punto acquisto un'economica montatura equatoriale motorizzata e ricomincia l'avventura.

Ovviamente la prima cosa che faccio è cercare su internet il locale gruppo di astrofili e così all'inizio del 2008 mi iscrivo al GAWH di Torino, dove faccio conoscenza con tanti amici che mi accompagneranno nella mia crescita "professionale".