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Novembre 2005 - Febbraio 2006

 

 

13 Febbraio 2006

Ecco fatto, come non detto, siamo di nuovo daccapo, abbiamo perso con la Juve in casa, SOB!

Mai che in questo cacchio di universo accada una qualche anomalia, un discontinuum che ogni tanto consenta anche ai poveri di diventare ricchi, ai potenti di cadere dallo scranno, e all'Inter di dare qualche soddisfazione...vabbè, per fasteggiare degnamente questo Lunedi vi ammollo una paginetta di saggezza popolare milanese, qualcuno obbietterà che siamo fuori tema in un sito di fantascienza ma la risposta è sempre la stessa: echissenefrega!

L'importante è divertirsi...

Un doveroso ringraziamento al Verificatore Maximo nella figura del sempre acuto Ernestùn Vegetti, senza del quale parecchi accenti e simboli sarebbero stati messi a capocchia.

Dedicato a Yanez, al Miky e a tutti i milanesi DOC e pure a quelli di importazione.

 

 

"Ma và a da via 'l cü!", tradizione e dinamismo nel dialetto popolare meneghino.

 

 

Il termine "ma và a da via 'l cü!" viene da secoli utilizzato come medicina alternativa dal Milanèes maschio, l'epicentro è da ritenersi compreso tra il centro città e la cintura esterna del comune di Milano con propaggini che arrivano fino al lodigiano e al cremasco, non si hanno invece notizie di tale terminologia nelle altre provincie e centri ad elevata densità abitativa della Lombardia.

 

Dotato di singolari proprietà antistress e disintossicanti, il termine in questione come vedremo viene utilizzato in svariate circostanze, non necessariamente negative come invece viene superficialemtne ritenuto dai non-milanesi.

 

Il termine "ma và a da via 'l cü!" ovviamente non è da tradurre col significato volgare di “andare a dare via il culo” ma, in una società mutietnica e politicamente corretta, piuttosto identifica la volontà di mandare bonariamente il proprio interlocutore in un luogo immaginario, fantastico, con qualche connotazione di sofferenza corporale quel tanto che basti ad espiare le proprie colpe.

Va detto che il milanese suole riferirsi con "ma và a da via 'l cü!" esclusivamente ad un destinatario maschio e che l’insulto risulta decisamente mortificante per il destino sinistro del malcapitato, se tutti devono andare “a da via 'l cü” nello stesso luogo e sono tutti maschi non è che si sarà molto da divertirsi…di conseguenza accade che l’insulto veneto strettamente imparentato “ma và in mona”, se viene proferito verso un milanese, suscita invece entusiastici ringraziamentie e felicitazioni da chi lo riceve.

 

Tornando alla didattica, possiamo suddividere l’esclamazione in esame in tre filoni principali

 

1     1) Transitivo esterno (verso cose o persone) o dinamico.

2     2) Transitivo interiore (verso se stessi e la sfortuna) o statico

3     3) Transitivo di meraviglia (connotazione positiva, rafforzativo)

 

1) Analizzando il "ma và a da via 'l cü!" dinamico si denota come costante la dimora elettiva nel traffico caotico della città o comunque in tutte quelle azioni dove il Milanèes non può e non deve perdere tempo.

Diamo esempio di alcune situazioni-tipo in cui è dimostrata l'utilità terapeutica della frase:

 

ESEMPIO A: giovanotto di 95 anni che alle 08:28 del mattino (e voi dovete timbrare alle 08:30 in ufficio) attraversa le strisce pedonali con passo da bradipo incurante del vostro clacson.

TRIFIDE: "ma và a da via 'l cü, vecc de l'ostia, pedala, và alla Baggina che l'è mej!Mœvess!"

Trad.: ma vai a quel paese, vecchio del cavolo, cammina, vai all'ospizio che è meglio!Muoviti!"

ESEMPIO B: Jumbo-tram di 40 mt. che fa una fermata su pensilina da tram normale  (mt. 15) lasciando mezza vettura che sporge nell’incrocio dove state aspettando il verde.

TRIFIDE: "ma và a da via 'l cü, ti, l'atiemme e el tò tramvai, te voret 'nda fœra di ball si o no?  !"

Trad.: "ma vai a quel paese te, l'Azienda del Trasporto Milano e il tuo tram, vuoi levarti di torno si o no?

 

ESEMPIO C: un funerale con decine di macchine al seguito vi incrocia e il vigile urbano vi tiene fermi ad aspettare il passaggio del mesto corteo.

TRIFIDE: "ma và a da via 'l cü, a me rumpen i ball anca da mort, PE-PEEEEE, alùra ghisa, a stem chi fin a Nadal?"

Trad.: "ma vai a quel paese, mi rompono le scatole anche da defunti, PE-PEEEE (clacson), allora signor vigile, crede che dovrò aspettare ancora molto in attesa?"

 

Come si vede, ogni contrattempo che rallenti il moto perpetuo della città e dei propri individui viene quindi salutato da un  deciso "ma và a da via 'l cü!" accompagnato contemporaneamente da un gesto della mano dal basso verso l’alto ad indicare la direzione da prendere.

In questo modo avete dato il vostro contributo affinchè il motivo della vostra contrarietà si rechi a fare danni in un altro posto lontano di lì, una specie di teletrasporto casalingo.

NB: In seconda battuta è interessante notare un effetto collaterale di indubbio valore: siccome ognuno dei milanesi con il proprio "ma và a da via 'l cü, manda in una direzione diversa un altro milanese, accade che con l’effetto domino ognuno,  andando “a da via 'l cü” da un posto all’altro e scomparendo e riapparendo, mantenga la città in movimento perenne in un miracoloso meccanismo perfettamente oliato.

 

Si noti infine di conseguenza come corollario che gli ingorghi di traffico a Milano sono sempre ed esclusivamente propiziati da meridionali non integrati nello slang e nelle tradizioni meneghine; al semaforo invece di “mandarsi” vicendevolmente costoro intavolano stucchevoli discussioni con espressioni statiche: “che minchia vuoi”, “scendi che ti spacco la faccia”, “mortacci tua e de tu nonno”…tutte azioni che immobilizzano l’individuo e portano al decadimento l’entropia cittadina facendola collassare su se stessa.

Appare chiaro che anche in questo frangente possiamo cogliere i fondamenti delle filosofie statico-dinamiche delle due etnie e la sostanziale soggettività del trascorrere del tempo per i diversi popoli.

 

 

       Analizzando viceversa il “ma và a da via 'l cü” di uso interiore si nota come Il Milanese utilizzi il termine con connotazioni intimistiche e come difficilmente si appelli ad interventi esterni di tipo mistico-religioso per risolvere le proprie difficoltà quotidiane.Niente “San Gennaro famme ‘a grazia” e “Madonnuzza  Biniditta” dunque; da sempre portato a farsi da sé, col culto della “fabbrichetta” come mito e stile di vita, ogniqualvolta accadano dei contrattempi, il meneghino standard utilizza il “ma và a da via 'l cü” contro se stesso come training autogeno, un mantra per accrescere l’impegno contro le sfighe della vita.

 

Nel caso sia necessario un surplus di invettiva il termine viene rafforzato accompagnando gli occhi al cielo con un gesto delle mani simile a quando si scuote un salvadanaio per sentire se è ora di romperlo.

 

Analizziamo ora alcune tipiche situazioni che prevedono il ricorso terapeutico al “ma và a da via 'l cü”  di tipo interiore.

 

 

 Meno usuale ma di una certa rilevanza, va citato comunque il “ma và a da via 'l cü” di stupore che rafforza lo sbalordimento dell’individuo che non crede ai propri occhi ad un accadimento sovrannaturale del tutto inspiegabile ed estrinseca tutta l’incredulità di fronte all’accaduto.

In genere si tratta di circostanze allegre o comunque benevole ove il termine si può paragonare ad un belato di autentica gioia.

 

 

 

Giuanìn: “Ma vardè chi l’è che ‘u truà, l’Ambrös!”

Ambrogio: “Ma và a da via 'l cü, Giuanìn, ma te sé propri ti?”

 

 

Giuseppe Molteni “ma và a da via 'l cü Maria, düsentvutanta euri, finalment dopu cinquant’ann me poedi cumpraa l’abunament de l’Inter, inscii vedi se sun bun de vidè un quai cos de bel, minga semper el to’ faciùn brüt m’el scurbàt”

La sciura Maria Menegazzi in Molteni “ma và a da via 'l cü ti, Bepìn, l’ültima volta che han vinciù el scüdett a gh’era ammò la televisiùn in bianc e nègher, anzi, a gh’era gnanca la televisiun, sta a cà tua che l’è mej”.

 

Trad: G.M. "ma guarda un po' Maria, duecentottanta euro, finalmente dopo tanto aspettare mi potrò comperare l'abbonamento alle partite dell'Inter, così forse potrò vedere un bello spettacolo, non sempre e solo il tuo comunque delizioso viso"

M.M.M: "ma vai a quel paese Beppe, l'ultima volta che avete vinto qualcosa è stato molto tempo fà, quindi stai a casa che è sempre la cosa migliore"

 

 

Ed ora un piccolo esercizio pratico di dizione:

 

La fonìa di "ma và a da via’l cü" (se correttamente eseguita in buon meneghino standard) dato il numero elevato di sillabe con lettera “A” costringe ad uno sforzo notevole la laringe e le vie aeree superiori, quindi se non ben allenati o non-milanesi sconsigliamo di esercitarsi a lungo nei primi giorni.

Dopo il necessario rodaggio si potrà passare alla fase di perfezionamento.

Le singole sillabe andranno scandite in modo deciso, secco, senza inutili raddoppi di consonante, con cadenza militare e con un crescendo di tensione dei muscoli facciali che portino le labbra ad assumere nel finale la forma universalmente riconosciuta “a culo di gallina” con la sillaba “cü” che impegna fortemente il diaframma ad espellere le ultime molecole di aria in modo violento, una sferzata che porta a serrare gli occhi ed aggrottare la fronte.

Solo in questo modo il termine potrà liberarsi in tutta la sua taumaturgica energia.

 

ERRORI PIU' COMUNI:

pronuncia inesatta ;

"ma và da via al chiù!" (in genere tutti i non milanesi che si sforzano di apparirlo, non sanno pronunciare "cü" ma ci provano con nonchalance e vengono sgamati subito )

"ma vaddavvia al cü" (sardi, raddoppio non richiesto)

"m'v dvl cuhulo (calabresi, riescono a parlare anche aspirando aria ma sulle vocali rischiano un'embolia)

""ma và a da via’l cü, minchia" (siciliani, aggiunta arbitraria)

 

DEROGHE E CONCESSIONI:

Sono ammesse alcune aggiunte integrative alla terminologia generica, qualora si riesca in modo certo ad identificare il ceto di appartenenza o di provenienza del soggetto destinatario dell’invettiva: si potranno avere ad esempio

·       “ma và a da via 'l cü, terùn” (indirizzato a persone sotto il metro e cinquanta di altezza con catena d’oro da mezzo chilo su camicia aperta)

·       “ma và a da via 'l cü, barbùn” (verso persone di ceto non abbiente)

·       “ma và a da via 'l cü, balabiòt” (verso persone di provenienza geografica incerta ma comunque più scuri della media)

·       “ma và a da via 'l cü, befana” (verso tutto il genere femminile al volante) in questo caso è uso addolcire l’espressione “cü” con “ciap”, o con "peè" (piedi) che risulta molto meno malevolo, quasi un perdono bonario e galante.”Ciapèt” è da ritenersi un vezzeggiativo inadatto alla bisogna.

 

 

Ed ora tutti insieme, un bel ""ma và a da via’l cü" a valanga!!!

 

Ciao dal Trif

 

 

 

 

12 Dicembre 2005

 

Beh, ragazzi, la copertina delle news me la dovete concedere per uso personale anche se con gli Urania e la FS non è che siamo molto in argomento; dopo anni e anni si soprusi e di angherie da parte di alcuni sedicenti (e affettuosissimi nelle loro attenzioni )"amici" rossoneri del Trifide, ora finalmente mi si permetta un piccolo rivolo di bausceria nerazzurra dopo avere assistito ieri sera al "derby perfetto".

 

Sorpasso ai cugini, 3-2 con gioco al gatto col topo, gol all'ultimo minuto del recupero, rigore rubato sotto gli occhi di Galliani, Adriano che segna incenerendo il Grande Traditore in elevazione, segni del destino.

E al Berlusca che per via della paresi post-lifting gli è toccato anche di sorridere...

Troppa grazia, ma ogni tanto anche a noi umili è permesso gioire!

...e poi oggi è il 4°anniversario della scomparsa dell'ultimo grande Signore del calcio, ciao Peppino Prisco, ci manchi.

 

Allordunque, c'è comunque qualche buona notiziola anche per qualche milanista; come ricorderete nelle news dell'8 Novembre quel gaglioffo del Massimo Galli, compagno di merende del Miky, venne ammesso con penitenza nel Club in quanto portatore sano di manifesta rossonerità.

Con una speciale tenuta provvisoria antiradiazione venne messo in quarantena dal Trifide con la promessa di restituirgli gli abiti tradizionali nonappena avessimo vinto un derby, data la favorevole circostanza possimo quindi mantenere la promessa e rivestire adeguatamente il Galletto con la sua livrea originale...

 

Amnistia pure per il Dragon cui viene ripitturata la coda, ricresciuta a suo tempo con una inspiegabile colorazione...

.    

 

 

 

17 Novembre 2005

Il fenomeno dell'immigrazione clandestina non risparmia nemmeno la Tana, da mesi ormai si segnalano sbarchi di alieni ed entità innominabili presso lo spazioporto di Triffid's Planet.

Sfidando pericoli ignoti e a bordo dei più incredibili mezzi di trasporto, ormai giornalmente si susseguono gli approdi alla corte del Trifide per iniziare una nuova vita. Vita da Uraniomani.

Questa settimana due nuovi ingressi nel Club, da Frascati il Super-Guru Mauro Mazza che si presenta con un pedigree di accaparratore che ha pochi eguali; in poco più di un anno ha razziato più di 1300 volumi per completare la S.C.U. e collane satellite.

Lo potete trovare su UM con lo pseudonimo di Alfasecur, un benvenuto nella grande famiglia.

Direttamente dalle bancarelle di mezza Italia un superpentito ha deciso di collaborare con la nobile causa degli accaparratori, l'ex temibile bancarellaro Oreste Lusardi di Piacenza ha infatti deciso di abbracciare la causa di noi accaparratori e da abile e spietato Elwood, conosciuto alla fiera di Reggio Emilia dietro le barricate si è subito messo a disposizione su UM.

Nella foto segnaletica di repertorio risalente alla scorsa estate potete riconoscere alcuni U-maniaci mentre con un brivido posano per una foto ricordo con il terribile gangster, i volti sono ovviamente stati resi irriconoscibili per timore di vendette trasversali.

   

 

10 Novembre 2005

 

LA SURREALE TELEFONATA AL 187, CRONACA DI FANTACOMUNICAZIONE

 

Per sentire se, putacaso, ci fossero novità sulla copertura ADSL a Casale sul Sile (25.000 anime, mica la cima della Marmolada, da tre anni che chiedo), acchiappo il telefono e digito 187.

Dunque, telefonate al 187 incazzati come delle bestie (ovviamente al 187 si chiama quando si è incazzati, mica per fare quattro chiacchiere con il call center), prima di digitare il numeretto che vi metterà in comunicazione con chi vi risolverà il problema vi sorbite due minuti di martellamento pubblicitario non interrompibile in nessun modo.

"Da oggi mandi 10.000 messaggi anche a te stesso, parli gratis con il Congo Belga, scaldi la cena direttamente dal telefonino, opzione Tromby-Tu che ti avvisa sul cellulare se tua moglie è col postino",  etc. etc. 
Ti girano le balle a velocità di curvatura 7 ma pazientemente ascolti ste minchiate, dopo esserti sorbito tutte le tariffe del mondo sulle tariffe ADSL (che non c'è nel mio paese) nei momenti di maggior traffico capita di sentire questo surreale messaggio sussurrato da una calda voce femminile sullo sfondo di un patinato Frank Sinatra che ci intrattiene...(potete provare, in genere sono sempre impegnatissimi, sospetto che non ci sia nessuno dall'altra parte del filo).

"La sua chiamata sarà servita in almeno 4 minuti"

ROARRRRRRRR


E che significa "in almeno 4 minuti"?

Non meno di 4? allora cinque? mille? ottocentosessanta?
Non possono dire "al massimo quattro"?
Non possono dire "entro quattro"?
Non possono dire "non oltre quattro"?

NO! Dicono "in almeno quattro"!!!!
CAZZO VUOL DIREEEEEEEE !!!!!

Vabbé, Frank Sinatra ti fa passare il nervoso e resti solo un attimo pensieroso sul significato recondito del messaggio ma in pochi attimi il tuo stupore diventa delirio assoluto quando la stessa voce ti rassicura:

"...la preghiamo di attendere, effettivamente c'è molto traffico e gli operatori sono impegnati, abbiamo ragione di credere che il primo operatore libero risponderà..."

ARGHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!

Siamo al metafisico-fatalistico, acrobazie linguistiche applicate al disservizio, è frustrante sentirsi dire "abbiamo ragione di ritenere che il primo operatore libero risponderà", sembra una intervista al Sor Intento, il Ministro dell'Industria intervistato da Bruno Vespa può dire "abbiamo ragione di ritenere" ma non un disco della Telecom!
Risalendo all'indietro, analizzando la subordinata dell'ordinata del complemento oggetto del soggetto del messaggio parrebbe esserci una remota possibilità che nonostante "abbiano ragione di ritenere" magari si sbagliano e tu resti li per l'eternità con la cornetta perchè nessun "operatore libero" si degnerà di rispondere, però loro ti hanno avvertito prima che verrai servito "in almeno quattro minuti" ma potrebbero essere 15.000...

Perchè siamo finiti così? Perchè proprio noi?
Dov'è il pulsante della prossima fermata? Io scendo qui.

No, dai che tengo duro, insisto.

 

Decido di soprassedere e attendo fiducioso, finalmente una voce umana in simil-italiano (assomiglia in modo inquietante a Lino Banfi con la voce da robotizzato, lo chiameremo ROBOCOPPE187) mi declama senza respirare :

 

ROBOCOPPE187: "Telecomitaliasonogiuseppeinchecosapossoesserleutile"?

TRIFIDE: "Buonasera sono l'abbonato Mauro Sbaraini da Casale sul Sile volevo chiede..."

ROBOCOPPE187 (interrompe): "lei è la Dottoressa Benvegnù Flavia, mi conferma?" (evidentemente non ascolta ma vede il numero al terminale e legge l'intestatario delle bollette)

TRIFIDE: "Le sembro la Dottoressa Benvegnù Flavia?"

ROBOCOPPE187 (sulla difensiva, non capisce la battuta ma coglie il malanimo nel mio tono): "Se non è la Dottoressa Benvegnù Flavia, per la privacy (sic!) devo sapere se lei è un familiare maggiorenne? Lei è il marito?

TRIFIDE: "Sono il convivente, ho 45 anni".

ROBOCOPPE187 (resta interdetto sulla parola "convivente", digita freneticamente sulla tastiera... pausa... clicchete clicchete... riclicchete ..." mi scusi ha detto convivente?".

TRIFIDE: "si convivente, metta MARITO che è lo stesso".

ROBOCOPPE187 (molto sollevato): "ah occhei, adesso è tutto a posto, mi dica".

TRIFIDE (asciugandosi il sudore): "siccome sono tre anni che mi dite che Casale è nell'elenco dei prossimi paesi da coprire, volevo sapere se avete messo l'ADSL nella mia zona".

ROBOCOPPE187 (finalmente nel suo ambiente naturale): "aspetti che controllo subito, clicchete-clicchete...no, mi dispiace ma la via Peschiere 48 non è ancora coperta dal servizio".

TRIFIDE (persa la speranza di avere l'ADSL cerca di divertirsi con Robocoppe187): "questo lo so già, volevo sapere QUANDO prevedete di mettere la linea, poi mi scusi ma la via Peschiere 48 ha cambiato nome da 5 anni, ora si chiama via San Pio X, numero 11, come mai vi risulta ancora via Peschiere 48?"

ROBOCOPPE187 (dubbioso): "Ha fatto la comunicazione?".

TRIFIDE: "Si nel 2000, ho il fax con la conferma, glielo posso mandare".

ROBOCOPPE187 (cerca di insinuare il seme del dubbio): ma l'ha mandato al numero giusto? Qui nel mio terminale non risultano fax a suo nome.

TRIFIDE: "Forse a lei non risulta ma sulla bolletta Telecom da 5 anni c'è stampato l'indirizzo giusto di Via San Pio X, a voi al call center risulto ancora in via Peschiere 48?"

"Andiamo bene... ma voi siete della stessa azienda o bisogna mandare un fax per ogni dipendente?"

ROBOCOPPE187 (in affanno cerca di risolvere il problema): "Se vuole possiamo fare la voltura per il cambio casa direttamente dal terminale".

TRIFIDE (incredulo): "Non ho cambiato casa, è cambiato il nome della via! Mica ho traslocato, è il comune che ha cambiato il nome alle strade".

ROBOCOPPE187 (colpito da straordinaria intuizione si rianima): "Allora è solo un cambio indirizzo! lo possiamo fare anche questo da terminale e non le costa nulla, così tagliamo la testa al toro".

TRIFIDE (finge eccitazione): "Davvero? Gratuito? Benissimo facciamolo subito!"

ROBOCOPPE187 (professionale): "Allora... lei mi conferma il numero? 0422 82....." clicchete clicchete

TRIFIDE (stancamente): "Si, confermo".

ROBOCOPPE187 (sempre più rapido): "Allora... vecchio indirizzo... via Peschiere 48...clicchete clicchete...subentro...clicchete clicchete... via... clicchete... San.. Pio...clicchete ...Decimo...clicchete clicchete clicchete

TRIFIDE (allarmato, sentendo troppi clicchete dopo "Pio"): "Scusi , ha scritto "decimo" con la ics o per esteso?".

ROBOCOPPE187: "Come sarebbe a dire con la ics?"

TRIFIDE (sfinito): "Non importa lasci stare, ora ho da fare, richiamo un 'altra volta".

ROBOCOPPE187 (soddisfatto): "La ringraziamo per averci interpellato, buona giornata".

 

TU TU TU TU TU

 

Per sfogarmi sono andato a Parigi con qualche molotov, così non ci penso.

 

La telefonata DA Telecomitalia 2 - la vendetta

 

Ma... pensavate che avrei potuto lasciare il Trifide da solo in questo momento delicato? Ma ragazzi... dopo anni di avventure in comune anche a me, proprio oggi, senza nessun accordo preventivo, è arrivata una chiamata da mamma Telecom...

 

Ore 13,30... nel bel mezzo del pranzo... drin... drin.. ma cavolo, sempre quando uno ha il boccone in bocca...

 

Mago: (glom glom) Pronto?

Lei: Buongiorno, è la Telecomitalia, (in persona? mi domando... Telecom di cognome e Italia di nome?) lei è il sig. Tellini?

Mago: (cosa vorranno propinarmi adesso?) Sì, sono io.

Lei: Vogliamo informarla che la sua linea telefonica è stata finalmente collegata ad una centrale digitale. Adesso lei potrà usufruire del nuovo collegamento ad alta velocità ADSL. Per l'occasione siamo lieti di offrirle una promozione con tariffe speciali ed il modem in omaggio!

Mago: (forchetta a mezz'aria e fusillo semifreddo) Ma.... io ho già l'adsl!!!

Lei: (attimo di silenzio) Ma come ha già l'adsl.... ma è sicuro? ma da quando?

Mago: (adesso si comincia.... soliti casini...) Saranno almeno 4 anni... con TIN...

Lei: (preoccupata) Con TIN?... Ma allora perchè l'abbiamo collegata??

Mago: (sono assolutamente senza parole)......

Lei: (risoluta) Bene, grazie lo stesso! Buongiorno.

 

Ma... è mai possibile? Ho una crisi esistenziale...

La maghessa mi guarda dall'altra parte della bottiglia d'acqua minerale... "C'è qualcosa che non va? A cosa stai pensando"

Pensare? Cosa vuoi pensare?

Ho un dubbio... Non sarà mica la linea che il Trifide aspetta da tempo?

 

 

8 Novembre 2005

 

Un caloroso benvenuto nel Club per Yambo!!!

Dopo avere pazientemente atteso che al Trifide svanissero gli effetti della sbronza di Spock84 dopo il famoso 5-0 e che finalmente qualcosa si muovesse nella palude del tirannico cervello ora il nostro laboriosissimo amico di UM può finalmente fregiarsi a buon diritto di essere il nuovo inquilino tra i Guru Eccelsi, un grazie particolare ad Andrea Borsotti per l'ottimo lavoro e al partecipazione assidua su Uraniamania...

 

Alla fine il buon cuore del Trifide ha ceduto anche alle richieste di iscrizione di quel satanasso d'un milanista del Massimo Galli le cui note vicende hanno visto degli strascichi velenosi all'indirizzo del povero GT trascinarsi attraverso altre mail di dubbio gusto sulle disgrazie nerazzurre e sui fasti milanisti...

Siccome però alla V di "vergogna" il dizionario rossonero a puntate non è ancora giunto a spiegarne il significato, allora il Trifide nella sua immensa pazienza e misericordia ha lo stesso accettato l'iscrizione del ribaldo riconoscendone l'infermità mentale e le attenuanti generiche di persona incapace di intendere e volere, viene perciò accettata senza riserve l'iscrizione di quella brutta bestia al quale però viene consegnata la speciale divisa sperimentale

con la quale convivrà fino alla prima vittoria in un derby da parte dell'Inter, solo allora il burlone potrà rivestirsi coi colori che preferisce. Mi sembra equo, no?

Anzi diabolico, costretto a tifare Inter in un derby per non essere sempre vestito da interista per l'eternità... abbastanza perfido mi sembra.

 

Terminiamo gli aggiornamenti segnalando due nuove terribili ricette nella sezione "La cucina aliena", da Betelgeuse la preparazione della "Guancia di Zerdl" (con il prezioso aiuto di Doralys per sbrogliare la matassa) e da Ophicius i temibili "Involtini di Frob e Gundam".

 

BUON APPETITO!!! 


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