La Pentola dell'Abominio...
(itinerario G-astronomico tra gli orrori dei piatti extraterrestri)

Stanco dei soliti piatti quotidiani ammannitigli dalla Chtorressa (sua compagna di terrestri disavventure) e non potendone più di  Scolopendre fritte con salsina di tarantola marinata (il piatto nazionale del suo pianeta natio) o di Sushi di Grabach Verde, il Trifide nei momenti di appetito creativo si diletta a creare, raccogliere e sperimentare ricettine deliziosamente orripilanti provenienti da mondi e galassie remote...

Vi invito quindi a spedirmi  i vostri disgustosi manicaretti in modo che oltre al Mostro Tentacolato tutti i soci del Club possano arrecare offese agghiaccianti al proprio palato...

BUON APPETITO!

 

MENU' DEL GIORNO

Zelten dei Mondi Trentini

Sughetto saporito piccante estivo

Pizza di Patate e Semola a Lievitazione Antimaterica e Cottura  Prolungata

Ectolasagne venusiane al plasma verde

Creme caramel di Angibal

Coda di Cranach Herberyta in salsa infernale

Pangiallo di Anubis e Dory

Involtini di Frob (variante muta)

Gulash di guancia di Zerdl

"La Pentola dell'Abominio" è arricchita dallo straordinario contributo fornito da Tony Beretta che, combattendo a lungo nei gelidi spazi siderali trentini la terribile Triade delle Zie, è riuscito a sottrarre il millenario segreto dell'autentico Dolce dei Mondi di Zelten che oggi ci viene finalmente svelato.

Il Trifide vi segnala la singolarità di questa ricetta che , per effetto di misteriose sinergie ponderali, a cottura avvenuta risulta detenere un indice di densità apparente nell'unità di volume paragonabile ad una nana rossa collassata........ogni ingrediente aggiunto di volta in volta concorre ad un aumento esponenziale della massa dell'impasto.
Calorie e peso specifico : non determinabili.
Una Supernova nello stomaco....ma ne vale la pena.
 

 
ZELTEN DEI MONDI TRENTINI
di Tony Beretta

Ingredienti:

200 g di farina setacciata
2 uova 
3/4 di bustina di lievito
un pizzico di sale
125 g di burro ammorbidito
150 g di zucchero semolato
1 bustina di uva sultanina
500 g di fichi secchi
2 bucce di mandarino a pezzetti
70 g di canditi a pezzetti
150 g di gherigli di noce
50 g di pinoli
50 g di mandorle sgusciate
80 g di nocciole sgusciate
1/2 arancia spremuta 
3 cucchiaini di Gran Marnier

Tagliare la frutta a pezzetti, metterla in una bacinella e impastarla con l'aggiunta del succo d'arancia e del Gran Marnier fino a renderla di composizione omogenea. Lasciarla quindi riposare per una ventina di minuti.
Nel frattempo preparare l'impasto sbattendo prima di tutto le uova con lo zucchero aggiungendo quindi la farina, il lievito, il sale ed il burro.
Mescolare quindi frutta e impasto per diversi minuti, fino ad avere completa amalgamazione.
L'impasto così ottenuto va adagiato in una tortiera (la tradizione la vorrebbe di rame)  preventivamente unta e infarinata e quindi decorato a piacere con per esempio dell'ulteriore frutta candita.
Cuocere per circa un'ora a 175° (dati sperimentali riferiti al forno a gas della zia)
Mangiare con gusto. 


 
SUGHETTO SAPORITO PICCANTE ESTIVO 
a cura del Trifide

Sintesi a caldo

(REAZIONE DI KATZELMEIER-BRUT)
 

DOSI PER 6 MOSTRI DI APPETITO NORMALE !!!!!!


Reagenti
Pomodorini ciliegini 800 g
Olive nere 100 g
Capperi sotto sale 50 g
10/12 Acciughe sotto sale  (vanno bene anche sott'olio)
2/3 Peperoncini secchi
Olio e.v. di oliva 1 bicchiere (il bicchiere non da birra,  ma da acqua)
Origano se piace
Aglio (o cipolla per i vampirizzati allergici allo spicchio letale)

Apparecchiature necessarie
Pentola
Cucchiaio di legno
Fiammiferi
Estintore a CO2

Operazione preliminare
Mettere in una pentola larga e bassa l'olio, l'aglio o le cipolle , le acciughe pulite dal sale, le olive nere adeguatamente snocciolate, i capperi lavati e asciugati e i peperoncini.
Condizioni operative
Mediante l'ausilio degli speciali zolfanelli in dotazione accendere il fuoco o la reazione non si potrà completare.
Parametri di reazione
Porre la pentola sul fuoco, far soffriggere allegramente il tutto tenendo a bada l'aglio che con ogni probabilità cercherà di uscire di soppiatto fuori dalla pentola.
Aggiunta componente segreto
Dopo due o tre minuti aggiungere i pomodorini tagliati a metà; questa operazione potrebbe evolvere in una forte esplosione per il contatto pomodoro/olio bollente (materia/antimateria) che sono universalmente incompatibili.
In tal caso la reazione sarà da considerarsi come non avvenuta ed irreversibile; si avrà cura di utilizzare l'estintore spegnendo il fuoco e di andare a mangiare una pizza.

Catalizzatore
Aggiungere un pizzico di origano alla miscela.
Proseguimento
La reazione dovrà proseguire per circa 20 minuti avendo cura di mescolare frequentemente il composto.

Osservazioni scientifiche
Se i parametri stechiometrici verranno correttamente rispettati, la reazione porterà alla formazione di un composto omogeneo di colore rosso vivo in cui saranno tuttavia  riconoscibili i singoli componenti iniziali.
In questo caso la sostanza variegata verrà utilizzata per condire una congrua quantità di pasta di formato e punto di cottura adeguati ai gusti dei commensali.

Norme di sicurezza
Si ricorda che la reazione è fortemente esotermica ed autoinnescante; tende a proiettare frammenti infuocati di materiale all'esterno del recipiente; proteggersi con adeguati dispositivi di sicurezza.
Avvertenze
In caso di inadeguate temperature di processo (surriscaldamento) la reazione si concluderà con la formazione sul fondo del recipiente di un residuo ad altissimo coefficiente di resistenza ai tensioattivi tanto da far risultare del tutto antieconomico un tentativo di pulizia e sanificazione della pentola.
Diverrà di conseguenza necessario munirsi di un nuovo recipiente per una ulteriore reazione.
Evitare il contatto accidentale con gli occhi.
Durante l'assunzione del composto/sughetto è assolutamente proibito fumare o usare fiamme libere nel raggio di tre metri.
Non assumere superalcolici durante l'utilizzo (pericolo di esplosione per autocombustione)
In caso di insufficiente idratazione del condotto faringeo saranno possibili ustioni di 2° e 3° grado, si renderà quindi necessario assumere dosi massicce di inertizzatore sotto forma di vino bianco o rosso contemporaneamente al boccone di pasta.

Effetti collaterali

In individui sani il consumo occasionale del sugo non provoca effetti indesiderati, in alcuni casi sono stati osservati effetti temporanei di allucinazioni, manie suicide, flatulenze con ritorno di fiamma, sindrome di astinenza di Laurus, attacchi di grolla paranoide, ululati.

Norme di riciclaggio
Il sugo avanzato può essere efficacemente riutilizzato come innesco per l'accensione di caminetti, come additivo di potenza per motori diesel, compresso in tubi e collegato a miccia si rivela un valido sostituto dei bengala da segnalazione durante operazioni di soccorso alpino e marittimo

Buon appetito.


 

Nella prossima ricetta, potrete cimentarvi nell'assemblaggio di uno dei più temibili oltraggi culinari che mai forno abbia conosciuto...La Pizza di Angibal.

Angibal è un nuovo personaggio (assolutamente reale) approdato alla corte del Trifide e di cui sentirete spesso parlare...è in allestimento una speciale sezione con notizie biogafiche , aneddoti, malefatte e quant'altro!!!!

Per il momento accontentatevi di un paio di straordinarie preparazioni direttamente dalla sua cucina

WARNING!!!!!: La ricette di Angibal vengono pubblicate nella loro forma originale senza alcuna censura, pertanto il Trifide vi diffida dal reclamare alcunchè nei suoi confronti per gli eventuali danni, permanenti e non, che andrete ad arrecare al vostro apparato mastico-digerente...buon appetito ai temerari irriducibili!!!!!

LA PIZZA DI ANGIBAL*

  (Pizza di Patate e Semola a Lievitazione Antimaterica e Cottura  Prolungata)

 


di Gisella Balluchi

 

*Aliena Telepato-Farneticante responsabile del Servizio Catering Bellico dello Spazioporto di Betelgeuse IV, consorte del Mago di Laurus.

Ingredienti:

Allora...., per gustare la pizza di Angibal ci vogliono i seguenti ingredienti:

6 etti di farina

3 etti di farina di grano duro

1 dado di lievito di birra fresco (per intenderci non deve essere ingiallito)

e...... 3 o 4 patate precedentemente fatte bollire con la buccia.

Esecuzione:

FASE 1) iniziare a miscelare le due qualità di farina e piano piano inserire le patate tiepide.

salare (circa 2 cucchiaini da caffè) .

Far sciogliere il lievito in acqua tiepida (circa 250ml) ed iniziare ad impastare con le mani; si deve lavorare con energia per circa 10 minuti fin quando la pasta rimane morbida da lavorare.

Formare una palla, infarinarla e farci una croce SOPRA (n.d.r:) Poi devi avvolgerla con tanto amore  in un canovaccio ed ancora un bel plaid senza schiacciarla.

Passate circa due ore la pasta E' PRONTA!!!!!!!

Per ora accontentati della base per la pizza.

Domani ti svelerò i segreti per una buona cottura e soprattutto gli ingredienti per farcirla.

 

FASE 2) 

Allora, ... per gustare questa pizza , bisogna curare bene la lievitazione; non deve prendere colpi d'aria!

Poi, quando sono trascorse  due ore, si stende sopra una teglia oliata e si farcisce  con fettine di pomodorini  maturi schiacciandoli leggermente nella pasta. Aggiungere qualche foglia di basilico, origano, sale una grattatina di pecorino  ed un po' di olio.

Infornare per circa 25 minuti a 180 ° poi aggiungere le acciughe coperte con la provola o mozzarella per altri 5 minuti.

Vi sembrerà un po' strana però è buona !!!!!!

Ciao, .Angi

N.D.T: la pizza potrebbe risultare ad "effetto piastrella" e cioè un pò duretta da tagliare e da masticare, in questo caso è opportuno mangiarla il giorno dopo in modo da far sì che si rammollisca leggermente...... 

 

 

Direttamente da Cruccolandia l'amico Filippo Fratello e la sua deliziosa complice Silvia ci inviano da Venere questa straordinaria segnalazione sulle "Ectolasagne Venusiane".

Per un piatto ributtante nel colore ma sicuramente da provare, aspetto commenti dai superstiti dopo la prova di assaggio.

 

ECTOLASAGNE VENUSIANE AL PLASMA VERDE 
a cura di Filippo e Silvia

DOSI PER 6 UMANI TERRESTRI 


INGREDIENTI
500 ml di besciamella;
2 confezioni di panna da cucina da 200 ml;
250 g di pesto alla Genovese
*;
parmigiano o grana in abbondanza;
lasagne bianche circa 300 gr;

*La ricetta originale del Pesto alla Genovese proviene dalla Terra; nel 2014 la spedizione colonizzatrice Besugo IV trafugò delle spore di basilico su Venere che attecchirono in modo spettacolare nell'atmosfera venefica del pianeta generando una varietà a foglia sferica con un delizioso sentore ammoniacal-arsenicato che rende inconfondibile il sapore delle Ectolasagne al Plasma Verde in tutto il Sistema Solare. 

Se non potete recarvi su Venere per raccogliere la favolosa piantina vi potete comunque affidare anche alle nostrane varietà terrestri di basilico con un degnissimo risultato.   

 

PREPARAZIONE

Preparare una besciamella o utilizzare quelle già pronte, aggiungere le confezioni di panna e il pesto, mescolare il tutto affinché i tre
ingredienti si amalgamino bene.
Prendere una pirofila di vetro o metallo di ca. 40 x 25 cm, stendere un sottile strato di prodotto amalgamato sul fondo affinché la pasta non attacchi sul fondo e poi stendere il primo strato di lasagne: a questo punto alternare alla pasta il miscuglio verdastro, non dimenticarsi una
spolverata di parmigiano sopra ogni strato di besciamellapannapesto. 

La consistenza migliore si ha con quattro strati di pasta. L´ultimo strato va coperto come nella pasta al forno normale con il miscuglio e parmigiano.

Coprire la pirofila con carta stagnola affinché lo strato superficiale non si bruci troppo presto, mettere in forno a 200 gradi per circa 30-35 minuti, poi togliere la stagnola e lasciar formare una crosticina dorata sulla superficie. A questo punto spegnere il forno, tirare fuori la
pirofila, lasciare riposare ca 5 minuti e poi tagliare le parti, impiattare e............................

Guten Apetit !!!!!!
Consiglio un buon vino bianco fresco.

Sono sicuro che se il pesto vi piace, proverete subito questa ricetta.

Io sono ancora vivo, e l´ho mangiata giá parecchie volte.

 

 

 

Dopo la terrificante ricetta della Pizza Antimaterica, i pochi sopravvissuti alla prova potranno cimentarsi con un altra tremenda preparazione suggerita da Angibal la cuoca pazza.

Come sottrarsi alla fine di una lauta cena alla delizia del suo Crème Caramèl ???

Che a Forza vi assista...........

 

 

 

IL CREME CARAMEL DI ANGIBAL

 

RICETTA MANOSCRITTA ORIGINALE NON CENSURATA 

 

DOSI:

5 uova: 2 intere (con guscio e tutto) + 3 solo tuorlo

5 cucchiai di zucchero di canna (la canna è facoltativa dopo cena)

1 bustina di vanillina

Buccia di un limone grattugiata fine

250 ml di latte

 

Esecuzione:

in uno stampo con il buco* far caramellare 3 cucchiai di zucchero.()

In una terrina sbattere bene (per terra) le uova con lo zucchero, la vanillina, il limone grattugiato e poco alla volta unire il latte.

Versare nello stampo caramellato** e mettere a cuocere in forno a bagno Maria.(Maria non ne sarà contenta ma sarà un sacrificio nobile)

Il forno deve avere una temperatura di circa 190/200° per circa 40/50 minuti.

     Attenzione!! l'acqua non deve MAI bollire***.

     Togliere dal forno e lasciare raffreddare........

 

* il contenuto fuggirà attraverso il buco ma l'importante è l'intenzione di avercelo messo.

** riuscire a caramellare uno stampo metallico è impresa riuscita solo ad Angibal.

*** ul pianeta di Angi l'acqua bolle a 200°C mentre sulla Terra ci sarà qualche piccola difficoltà in più.

 

 

Direttamente dal best seller "Come sopravvivere se la vostra astronave precipita su un pianeta sconosciuto" di Doralys la Cuoca Mistica , ecco rivelata una delle preparazioni più succulente di tutte le Sette Dimensioni, il reperimento della materia prima può risultare difficoltoso ma ne vale la pena.  

 

CODA DI CRANACH HERBERYTA IN SALSA INFERNALE

 

Innanzitutto istruite l'equipaggio dell'astronave, che andrà a procurarsi la coda, sulle due specie autoctone di Cranach esistenti, la varietà mangereccia è purtroppo quella con le zanne acuminate.

 

(Cranach dagli Occhi Verdi , inoffensivo ma non commestibile)

(Cranach dagli Occhi Rossi, carnivoro, peso da adulto 1300 kg, questo che lotta col marito di Doralys è un cucciolo di 15 gg in via di svezzamento,

 si notino ancora presenti i dentini da latte)

Dosi:

1 Kg 1/2 di coda, carota, porro, peperoncino, maggiorana, timo, lauro, 100 gr di grasso di prosciutto, un paio di cucchiai di olio, 1 kg di cuori di sedano, una bottiglia di passata di pomidoro, un bicchiere di vino, sale q.b. un cucchiaio di pinoli e uno di uvetta. La coda cuoce in circa 2 ore, dipende dalla grandezza e dalla bestia.

Esecuzione:
Mandate il vostro uomo a cavallo di un blunzer ferrato a caccia di un Cranach dagli Occhi Rossi ben pasciuto, ma per carità non gli fate uccidere il povero bestione, a noi serve soltanto la coda! (Se non è la stagione delle migrazioni dei Cranach procuratevi una bella, succosa, cicciotta coda di manzo o bue).

Tagliate la coda a tronchetti e buttatela in un calderone dove la aspetta ansiosamente un pot-pourri di vegetali (carotina, porro, sedano, timo, 1/2 foglia di lauro, maggiorana) torturati sul tagliere assieme a un peperonicino e grasso di prosciutto o meglio lardo di colonnata. Per evitare la combustione della materia prima versare olio extra vergine q.b. nel calderone e provvedere, col vostro acciarino, ad accendere un bel fuoco vivace.

Ma per favore non lasciate incostudita la vostra coda, rigiratela di tanto in tanto col forcone finchè non la vedrete,
allegramente sfrigolante, raggiungere un alto grado di abbronzatura. A questo punto dovrete fare un gran sacrificio, stappate una bottiglia di ottimo bianco secco e immolatene un bel bicchiere nel pentolone.
Quando la maledetta si sarà sucata tutto il nettare vendicatevi affogandola nella passata di pomidoro, per buona misura aggiungete un bicchiere d'acqua (così impara) salate, incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco baaaasso...mescolando di tanto in tanto.  Nel frattempo mica dovete stare con le mani in mano!  Pulite dei cuori di sedano e lessateli molto al dente. Appena la carne si stacca dall'osso maritatela con i cuori di sedano, fate insaporire per qualche minuto e portate a tavola.
Procuratevi una bavarola di dimensioni extra large perchè vi
sbrodolerete sicuramente. Mia nonna alla fine della preparazione aggiungeva pinoli e uva sultanina, ma queste sono raffinatezze che i più non comprendono...

 

 

 

PANGIALLO DI ANUBIS E DORY

 

 

E' Dory C1 che parla a nome delle tre Dory Cloni. Siamo state incaricate dalla nostra Originale di scrivere ricette per la tana del suo amico Trifide. Mentre l'Originale si diverte noi qui a faticare come schiave, a cucinare code di Cranach per il Grande Cacciatore, a scrivere ricette e andare in ufficio al posto suo...... l'Originale ci ha ordinato così di scrivere la ricetta di quei Pangialli che tanto hanno incuriosito voi sciamannati della chat.

 

Bene ecco come noi cloni abbiamo proceduto:

 

Dosi:

di tutto 100 gr. ; noci, mandorle, nocciole, pinoli, pistacchi,  cacao,  frutta candita, uva passa

50 gr. di cioccolata fondente 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchierino di rum, vaniglia olio q.b.

 

 

 

 

 

Dory clone n.2   si tuffò nel traffico romano fino al centro della città, dove da tempo immemorabile una vecchina, da una tana oscura, sgusciava noci e altra frutta secca. Lì fece provvista di noci, mandorle dolci, nocciole, pinoli, pistacchi, uva moscato e zibibbo, nonchè di cioccolata fondente, cacao e per non farci mancare nulla cedro, arancia, fichi, pesche e mandarini canditi.

 

 

 

 

La Dory clone n. 3 intanto si procurava da un amico cantiniere del rum cubano e vino Moscato di Pantelleria; per non fare brutte figure, naturalmente , magari bisogna assaggiarlo.....beh solo assaggiarlo no, giù tre o quattro belle sorsate a gargarozzo.

 

 

 

Portate le provviste a casa, il team di Dory cominciò chi a tritare la frutta secca, chi a tagliare a dadini la frutta candita, chi di nuovo ad assaggiare il vino...(bono!). Nella marmitta intanto bolliva un bicchierino di rum, un bicchiere di vino, cacao, cioccolata ed un poco di olio ex.v. insieme allo zucchero ed alla vaniglia.

 

Dopo due ore di bollitura nella marmitta rimase una crema densa e profumata, a quel punto le Dory ci buttarono dentro tutto il frutto del loro lavoro e cantando e ridendo (che fine credete abbia fatto il resto del moscato di Pantelleria?) e formarono delle palle, no sfere (palle è brutto) di colore marroncino che misero ad asciugare nel forno a calore dolce per qualche ora.

 

La mattina dopo i pangialli erano cotti. (e le Dory clone anche, si sono finite anche il rum)

 

 

 

 

mmmmmmhhhhhhhh, che bontà, ragazzi, fatevi mandare un pangiallo da Dory, dopo ma solo dopo litigherete con la bilancia ma sarete avvolti da un filtro magico di sapori e sensazioni del paradiso, roba da non credere!!!!  

  

 

INVOLTINI DI FROB (variante muta)

 

 

Il Frob Ophiciano è una creatura difficilmente descrivibile con terminologie terrestri, potrebbe essere assimilabile ad un Varano mangereccio ma la spessa pelle chitinosa azzurra e la sua biochimica a base Cloro lo rendono fondamentalmente diverso da ogni varietà di animale presente sulla terra, qualora l'IperStanda fosse temporaneamente spovvista di Frob disossati sotto Cloro, in alternativa procuratevi delle fettine di vitello o di carne da scaloppina a base Carbonio, sono meno colorate ma come sapore ci siamo vicini.

Per quanto riguarda le striscioline di fegato sarebbero da preferirsi quelle di Gundam Montano, erbivoro stanziale paragonabile ad una comune mucca nostrana ma con gli organi interni posti all'esterno e il pelo curiosamente rovesciato con le setole all'interno dell'animale e la cotenna bene in vista, difficile da catturare per la sua scivolosità e quindi ben sostituibile da fegato di bovino tradizionale.

Procuratevi inoltre della pancettina di maiale avendo cura di prelevarla da un animale provvisto di regolare certificato di decesso, capita a volte di cercare di scotennare un maiale che finge di essere morto ma in realtà sta solo facendo un riposino e l'operazione si rivela piuttosto complessa.

 

Ingredienti per 4 persone

8 fette di Frob tagliate abbastanza sottili

Una fetta di fegato di Gundam dei Monti   

Olio di oliva

Burro

Salvia

Pancetta coppata affettata

Passata di pomodoro

Sale

Pepe

 

Battete ogni fettina di Frob, stendetele su un tagliere, applicate una guaina di pancetta che copra all'incirca tutta la carne, sopra la pancetta appiccicateci due foglie di salvia e sulle foglie di salvia adagiate una bella strisciolina di Gundam.

La striscia di Gundam va tenuta più corta della carne altrimenti vi sfuggirà come una anguilla quando arrotolerete come un tappeto il tutto.

Arrotolate con cura il multistrato e bloccate i tentativi di evasione del Gundam e della salvia con due Samurai (ndT: l'ultimo Samurai!!!!).

 

Accendete la pira e in una padella antiaderente fate aderire del burro-olio (50/50) e 5/6 foglie di salvia, rosolare gli involtini di Frob aggiungendo sale e pepe.

Dopo un paio di minuti aggiungere della passata di pomodoro (facoltativa) e procedere con la cottura.

20 minuti basteranno ad avere ragione degli involtini, il sughetto deve essere moooolto ristretto, niente brodini o acquetta che sciabordi nella pentola.

 

 

GULASH DI GUANCIA DI ZERDL E MANUALE DI RICICLAGGIO

Puo capitare in cucina che alle volte si abbandoni l'istinto primordiale e per acquistare qualche materia prima da trasformare in succulenti manicaretti ci si affidi ai saggi e disinteressati consigli dei bottegai sparsi per le Sette Dimensioni, è il caso della carne di Zerdl che fu comprata dal Trifide su suggerimento di un astuto macellaio che, alla innocente richiesta di un pezzo di "carne di manzo da spezzatino", si trasformò in una specie di bracconiere stellare e tirò fuori da una cella-frigo segreta un misterioso taglio di carne verdastra che alle parole "dottore, con questa guancia farà un figurone, mi ringrazierà!" finì nel sacchetto della spesa del Gran Tiranno che voleva inizialmente cimentarsi con un semplice Gulash Terrestre...e si trovò invece a combattere una feroce guerra contro la Temibile Guancia Zerdl.

Dopo avere sacrificato mezzo chilo di passata di pomodoro, verdurine, rare spezie, una bottiglia di ottimo vino rosso e una zaffata di parpika dolce per preparare il terreno all'aliena creatura e metterla a suo agio nel pentolone, il GT assistette con sgomento al misterioso  fenomeno naturale per cui la carne più cuoceva più acquistava durezza e gommosità. Alla terza ora di cottura non era più nemmeno possibile infilzare i bocconi con una comune forchetta  per controllarne la consistenza, alla quarta ora il Trifide lasciò cadere inavvertitamente un pezzo di Zerdl per terra dando inizio ad una specie di moto perpetuo con il boccone sghignazzante (era ancora vivo) che rimbalzava tra il soffitto e il pavimento della cucina, coi cani ad inseguire speranzosi il ribaldo.

Vistosi perduto, dopo 8 metri cubi di metano consumati per una vana cottura, due cani incerottati e la carne di Zerdl ancora gommosa ed elastica come un apallina magica, il Trifide pose fine a questa follia mediante i sapienti consigli della Strega Dory che in breve tempo e con poca spesa ebbe ragione del selvaggio animale e salvò il GT dalla terribile vendetta della Chtorran domestica alla quale non osava confessare l'incauto acquisto.

Ringrazio di cuore Doralys per avere posto fine a questo imbarazzante esperimento e sottopongo agli amici che volessero cimentarsi nell'addomesticamento della Guancia di Zerdl la IV Sezione del Manuale Strategico di Riciclco Domestico che vi aiuterà nella eliminzazione fisica della pietanza recalcitrante:

 

E’ noto a tutti gli abitanti di questa galassia, ma non ai Trifidi, che lo Zerdl di Betelgeuse ha una carne coriacea e stoppacciosa, buona soltanto per risuolare stivali e che l’unica parte gustosa è il cervello, che se siete fortunati può contenere perle di saggezza.

Dunque il nostro Trifide si è fatto infinocchiare da un puzzolente beccaio Altariano (e dico puzzolente perché gli Altariani se contraddetti emanano un odore sgradevole) ed ha comprato un tocco di guancia di Zerdl di almeno 20 chiletti tentando di farne spezzatino per la Chtoressa.

In effetti il risultato somigliava più ad uno spazzatino… ha tentato di darlo ai cani ma la guancia di Zerdl ( cui erano rimaste attaccate alcune zanne) si è difesa a morsi.

Provvedo io a tentare un riciclaggio economico ed edibile:

 

 

Caro GT se hai un frullatore o anche un frullino frulla la guancia di Zerdl, (se non ce l’hai frullala dalla finestra) lega con uovo, grana, mollica di kamut bagnata  sale e pepe q.b. e forma dei piccoli graziosi UFO.

Impanali come se fossero cotolette di Cranach pelosi, con uovo e kamut grattugiato e poi friggili in grasso di Urbuk ben caldo. Scolali croccanti e ben dorati, accomodali su un piatto caldo con contorno di pseudo-Ombù veghiano e vedrai che se riuscirai ad acchiapparli prima che decollino verso Betelgeuse ti gusterai una specialità!

 

 

 

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