La Vita Segreta del Trifide


 

13ª Puntata: Il dono della "streghilla".

 

Anusak fece ritorno dopo un paio d'ore accompagnato da una serie di inquietanti personaggi sconosciuti...
Il Trifide guardò sorpreso le due pizze e la mozzarellona poi si rivolse ad Anusak con voce strozzata:
"Tutto qui?"
Anusak scrollò le spalle
"Con diecimila lire ho potuto prendere solo 2 pizze due stagioni e mezzo e una mozzarella, però ho preso anche due coni per Termy, ora se ne sta in un angolo tutto felice..."
Il Trifide fece un segno verso il capo degli sconosciuti...
"E chisto chi è?"
"Chisto" si fece avanti e si presentò senza aspettare che Anusak rispondesse...
"Io sono Cirillo o' pizzettiere, le mejo pizze campane piene de' pommarola e mozzarella le faccio me e i miei fratelli, e tenge 'na proposta ch'a forse ve po' azzucca'.  Si me date nu chiosco a o' luna parche io ve pago tre pizze grosse assai al giorno... Ve 'nteressa?"

 

E subito Cirillo si diede da fare per meravigliare l'occhio del manager: si era portato con se 80 chili di pasta di pizza e mentre i fratelli si lanciarono in un numero collettivo di pizza volante...

 

 

 

 ...in quattro e quattr'otto Cirillo si mise a roteare un disco di pane sempre più grande che minacciava perfino di decollare come l'astronave di E.T.

 

Il Trifide rimase davvero impressionato e avido come sempre fece la proposta......

GT: "4 pizze al giorno di quelle lì, condite a otto stagioni e il chiosco è vostro"

Cirillo: " Facimmo 4 pizze da sei stagioni vabbuò?"
GT: "Sì ma ci voglio pure il salsiccione e tanta pommarola"
Cirillo: "Se po' fa!"
E si strinsero la mano... ops, una mano e un tentacolo...

 

Il GT era gongolante, la campagna acquisti era cominciata e già aveva garantito ai suoi il pasto quotidiano, ora si trattava di trovare le vere attrazioni per iniziare a guadagnar quattrini, ma per quello doveva attendere che l'annuncio facesse effetto, quindi divise equamente le cibarie con i suoi, mostrando ancora una volta la sua rustica giovialità. "Il terminator si è terminato i coni e quindi sta a posto, una pizza è per me e una per te e Ahia, la mozzarella invece me la mangio io perchè siete abituati al latte di yak e questo vi potrebbe far male, il latte di bufala è troppo pesante per voi, mi sacrifico io..."

Ma Anusak continuava a star lì impalato con la pizza in mano e non mostrava intenzione di allontanarsi.
"Che c'è ancora?"
"Agge visto 'na strega vicino al noce..."

Il Trifide drizzò le orecchie di colpo interessato. Una strega poteva essere un'attrazione per il luna park, poteva essere un'indovina, una chiromante, insomma si poteva ingaggiare e poi c'era un motivo più personale a cui questa poteva dar risposta, così si fece spiegare esattamente dove stava, finì il lauto pasto e senza indugio si recò nei pressi del noce...

La strega era lì, indossava una sciammerica a fiori e teneva una caterva di serpentelli in testa, stava tirando fuori dalla terra alcune radici e borbottava tra se, il Trifide si avvicinò e fece un colpetto di tosse per attirare l'attenzione.COUGHHHHHHHH!!!AAAUUAARRCCHHHHHHH!!!!! AAAARRGGGGGGGHHHHHHHH!
Lei lo guardò a lungo e poi con voce gentile e melodiosa tubò.
"E tu che tieni da guardà? Che vuoi? Pussa via brutta bietola marcita, insalata vizza! Sciò sciò!"

 


Solo dopo un'estenuante trattativa, il Glorioso riuscì a farsi ascoltare. "Sono il manager del luna park e tengo una proposta!"
"E che so' un fenomeno da baraccone io? Anvedi sta verdura lessa!"
afferrò un nodoso bastone e sferrò un violento colpo su un tentacolo del nostro invitto eroe.
La streghilla infatti grazie ai suoi occulti poteri poteva vedere la reale essenza del Trifide, al suo occhio esperto il bietolone appariva nella sua forma reale, non umana, e quindi senza esitare aveva colpito il tentacolo giusto con una feroce e mirata bastonata...
Il Trifide ripreso fiato tentò di convincerla offrendo un lauto compenso
"Mezza pizza al giorno se vieni al mio luna park - schivò per miracolo una seconda bastonata - ma perchè mi tratti così?"
Lei ci pensò un pò su e poi scrollò le spalle
"Non so, ma è divertente! No il luna park non mi interessa ma io sento che hai bisogno di qualcosa e li' posso aiutarti, sputa il rospo".
Il GT rimase per un istante perplesso, si guardò in giro, vide un piccolo stagno, ci si immerse dentro e catturò un rospo, lo guardò con un po' di schifo, se lo mise in bocca e poi lo sputò e tornò dalla streghilla.
"Non capisco a che serve ma ti ho obbedito".
Lei lo guardò con gli occhi sgranati "Marò che carciofo che è questo! Volevo dire parla, fiata, racconta che cos'è che ti tieni sullo stomaco".
Il Trifide ancora più nel pallone spiegò che sullo stomaco teneva una pizza ed un bel mozzarellone d'Avola... fece appena in tempo a schivare una nuova bastonata...
La streghilla era davvero estenuata "Tu si' nu polpo assai tonto. Parla! Tu hai un problema, io so una strega brava assai e te posso aiutà'".
Finalmente un lampo di comprensione illuminò lo sguardo del nostro eroe, si sedette su una pietra e raccontò la visione avuta a Ordona... la ricordate pure voi????

 

 


GT: "Capisci? Lei mi diceva "son qua che ti aspetto", ma non mi ha detto dove è sto' "QUA", tu sei 'na strega tosta assai, me puoi da' na' mano per raggiungere a lei? Che ti posso dare in cambio?"
Lei ci pensò sopra e poi con uno scaltro sorriso... "Mi dai il 323 bis ed io ti aiuto!"

All'epoca il nostro eroe da poco giunto sul nostro mondo non era ancora l'esperto collezionista di oggi, nella roulotte fucsia del Tirrella in mezzo al ciarpame aveva trovato pure un albo con la copertina rossa che raccontava le buffe storie di un omino preistorico, ci si era divertito, aveva fatto qualche risata e l'aveva messo tra la roba da liquidare, quindi figuriamoci la sorpresa quando scoprì che la streghilla si accontentava di un vecchio libretto in cambio di un insperato aiuto per la ricerca del suo grande amore. Senza indugio corse alla roulotte, raccolse il fascicolo e lo portò alla misteriosa creatura.
La fattucchiera l'afferrò avidamente e dopo averlo controllato si rivolse al Trifide con giovialità.

"Ti affido a Noctua, è il mio lato oscuro, lei ti guiderà verso quel "qua" che tu stai cercando"

 

Fece un gesto e una civetta spennacchiata che posò sulla spalla del Trifide, dopo di che la strega scomparve lasciando il GT solo nella radura con quello strano esemplare di rapace. "Perchè sei così spennacchiata?"
La civetta lo guardò con aria indispettita. "Dillo al diavolaccio, il Duca, che lo possino! Mi strappa le penne dal sedere per scrivere ste boiate!"

Il Trif era assai perplesso, non sapeva chi fosse sto Duca e di che boiate parlasse il pennuto. "E chi è sto Duca? Io non lo conosco!"
"Lo conoscerai, lo conoscerai!" e fece una risatina maliziosa ed enigmatica...

Insomma il Trifide tornò al luna park con il pollo sulla spalla e fu subito accolto da Anusak che con voce gioiosa gli annunciava la prima coppia di candidati per la trifidesca gestione del luna park. "Capo abbiamo due candidati, una coppia folk heavy-metal! Lui suona la chitarra rock e lei canta canzoni napoletane, insomma robba tosta!" e gli presentò due mummie decrepite, due ultranoventenni, ma il Trifide si sentiva ormai un grande talent scout ed ascoltò l'esibizione con grande attenzione.


Non capiva una parola, la vecchia aveva la dentiera che sgusciava fuori dalla bocca ogni due parole, lui con  un'elegantissima t-shirt metal e piercing di legno pestava sulla chitarra senza mai azzeccare una nota, ma il Trifide era estasiato!
Roba tosta davvero! E senza esitare li ingaggiò all'istante senza curarsi della civetta che si turava le orecchie con le ali spennacchiate.

 

 

Il luna park del GT aveva una nuova succosa attrazione; ora ne servivano altre di eguale importanza e poi il suo nome sarebbe divenuto noto in ogni contrada della terra campana...
La civetta fissò il Bietolone con gran degnazione poi si posò svolazzando su un canterano e si mise a dormire, ma il Trifide non poteva certo adagiarsi sugli allori, doveva vegliare e dare un volto nuovo al Circo Fogni che come una fenice sarebbe presto risorto dalle ceneri...


La civetta aprì un occhio giallastro, fissò il suo nuovo padrone con compatimento e poi mugolò con voce stridula:
"Copione! Sta frase l'ha già detta il Duca!" e si rimise a dormire...
Il Trifide restò allocchito, ancora sto Duca? Ma tutto lui diceva? Ma chi accidenti era sto Duca, poi scrollò le spalle e guardando la luna alta nel cielo disse con voce decisa. "Un giorno lo scoprirò!"


(fine della tredicesima puntata)


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