La Vita Segreta del Trifide


 

11ª Puntata: Gli insorti di Montesecchio


Il Trifide raggiunse le barricate degli insorti di Montesecchio in una calda mattina di primavera e ammutolì...

I ventitre villici erano vecchie mummie decrepite, incagniti come iene, urlavano slogan con voce asfittica sventolando vessilli borbonici e stendardi con scritte inneggianti alla resistenza contro l'invasore "piemontese"...

Il Bietolone era perplesso, dimorava sul pianeta da non molto ma con il suo modesto bagaglio cerebrale aveva capito fin dall'inizio come l'Italia fosse una "repubblica fondata sul lavoro di qualcuno" anche se ancora gli sfuggisse di chi in effetti.

Pensava che la terra che lo aveva accettato nella sua diversità fosse un'unica grande mamma ormai da un bel po' a parte inezie come nord e sud, polentoni e terroni, rossi e neri, interisti e milanisti, insomma l'Italia era unita, ma a Montesecchio  sembrava che le cose fossero un tantino diverse e quindi, con l'avidità di apprendere le cose del mondo, decise come al solito di indagare...

Il capo degli insorti sembrava essere un vecchio trillo rimbambito su sedia a rotelle di legno e plaid scozzese sulle gambe, era quello che urlava più di tutti sventolando una bandiera borbonica di incredibile decrepitezza... stava arringando la folla con voce gracchiante: "Come dissi a Garibaldi... Peppino io sono troppo vecchio per seguirti ma posso darti un consiglio, non dare il sud al piemontese o..."

 

Il Trifide era assai perplesso, per diletto aveva letto un libro di storia dotto ed esauriente "La Storia d'Italia spiegata agli allocchi" e rammentava vagamente che il Garibaldi era un senzatetto che non aveva casa e ogni notte dormiva in un comune diverso, infatti nelle sue peregrinazioni aveva già notato con molta sorpresa che in ogni paese italico, anche il più minuscolo e fetecchioso, vi era sempre una casa con la sua bella targa "Qui ha dormito Garibaldi"... Più volte aveva provato a fare un conto approssimativo... il risultato era sconcertante per dormire in tutte le case che recavano l'illustre targa, il Garibaldi aveva passato la vita a vagare da un paese all'altro, dormendo anche in tre diversi paesi per notte e davvero non si capiva come avesse potuto trovare il tempo per fare qualcos'altro...

Comunque chiese ad un manifestante se poteva parlare col vecchio malefico e quello:
"Vulite parla' co' o' nummero 1?"
Il Trifide fece segno di sì, molto intimidito dal titolo pomposo con cui il tizio era conosciuto.
"Seguite amme..."

E fu dinanzi alla vecchia e sarcastica mummia...
 

Come prima cosa il GT improvvisatosi giornalista chiese perchè si opponessero tanto alla discarica ed al centro di riciclaggio...
La risposta era quasi scontata, perchè inquinava, puzzava e soprattutto avrebbe umiliato la ridente e amena metropoli di Montesecchio, era ingiusto imporre agli abitanti del paese quella assurda vicinanza con un infetto centro di raccolta di immondizie e loro dovevano preservare quell'importante centro dal colpo di mano dell'usurpatore piemontese...

...e sventolando il manico del vessillo il vecchio si mise a cantare la marcia reale borbonica tra gli applausi degli altri vegliardi del presidio...

Il Trifide fece un ambiguo sorriso e indicando la fatiscente barricata fatta con mobili risalenti all'era neolitica propose l'acquisto di una quindicina di "Folpetto ®" per rendere lo sbarramento resistente anche ad una carica di Panzer dell'Afrika Corp.

Il vecchio rudere si mostrò assai interessato e d'accordo col comitato degli insorti sottoscrisse l'acquisto, per il prezzo nessun problema, i 23 vegliardi che si opponevano strenuamente al governo erano tutti pluripensionati con almeno tre o quattro ingenti assegni mensili a testa, comprese una certa quantità di invalidità fasulle ottenute con sagaci corruzioni dal mafioso di zona.
I soldi quindi li avevano e pagarono in contanti la fornitura dei monumentali aspirapolvere che subito aggiunsero in punti strategici della barricata...

Il Trif era al settimo cielo per l'affare appena concluso, aveva più denaro di quanto ne avesse mai visto in vita sua: Talleri borbonici, AmLire dell'occupazione alleata, Baiocchi dello Stato Pontificio e persino banconote fazzoletto dei primi anni della repubblica italiana... insomma era ricco da far schifo e dopo aver salutato con entusiasmo il vecchio e il direttorio
degli insorti decise di passare per l'ameno paese di Montesecchio, strenuamente difeso dalle minacce del pestilenziale centro di riciclaggio con annessa discarica, per poi proseguire verso Benevento...

L'attraversamento del paese fu un'esperienza allucinante...la ridente località da preservare era in realtà un inferno pestilenziale, dalle mura decrepite delle case sporgevano terrificanti cumuli di immondizia, sorcioni di dimensioni inaudite scorrazzavano indisturbati tra i vicoli, davanti alle case vi erano persino grosse ciotole di latte alle quali si abbeveravano senza sosta pantegane e zoccole, mentre altre attendevano pazientemente il loro turno... insomma una località davvero ridente ed amena da preservare dal temuto inquinamento della vicina discarica...

Il Trifide come abbiamo visto amava molto gli animali e guardando i rattoni che si abbeveravano ebbe una delle sue luminose idee... si bloccò di colpo, fece un sorrisetto ebete, poi diede un rapido ordine ad Anusak e a Terminator, rapidamente raccolsero alcuni sorci di differenti dimensioni ma dallo sguardo vivace ed intelligente e rapidamente fuggirono dal paese prima che i villici si accorgessero dello scaltro furto...
Dopo un paio di chilometri raggiunsero il sito di Trepuzze, dove sorgeva il centro di riciclaggio e la discarica... il contrasto col paese di Montesecchio era agghiacciante e il Trifide capì all'istante il perchè di tanta strenua opposizione al complesso governativo...

La discarica era composta da ordinati capannoni a tenuta stagna, il centro di riciclaggio era dotato di tutti i più moderni impianti e filtri anti inquinamento, un'opera colossale e faraonica costata miliardi, ingentilita da siepi che nascondevano il tutto per non alterare il paesaggio, ma irraggiungibile ed inutilizzabile a causa delle barricate dei villici incazzati...
Dal complesso non si levavano ne fumi ne maleodori , anzi i topi appena catturati a Montesecchio davano chiaro segno di inquietudine, abituati ai miasmi della terra nativa, boccheggiavano in preda a vera angoscia nel respirare l'aria pulita dell'insediamento... troppo ossigeno , insomma il Trifide fu costretto ad allontanarsi il più velocemente possibile prima che morissero avvelenati...

Solo allontanandosi dalla zona le pantegane ripresero la loro normale vivacità e si dimostrarono docili e pronte ad obbedire al GT...difatti egli aveva una straordinaria caratteristica aliena, pressocchè inetto nel comunicare con gli esseri umani era straordinariamente versatile nel farsi comprendere dagli animali e questo era essenziale per un suo progetto che andava prendendo forma nella sua mente geniale...

Durante il tragitto vide ciò che cercava con tanta avidità: un manifesto che annunciava che il famoso Circo Fogni con annesso luna park sarebbe transitato di lì a pochi giorni nei pressi di Benevento, a poca distanza dal famoso noce...

Doveva raggiungere il Circo Fogni ad ogni costo! Durante la sosta serale iniziò l'addestramento dei sorcioni: la famosa attrazione delle "zoccole ammaestrate" stava nascendo nelle campagne beneventane e presto gli zotici della zona avrebbero ammirato con ohhh di sorpresa questa incredibile esibizione circense!

(fine della undicesima puntata)


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