La Vita Segreta del Trifide


 

16ª Puntata: "Il Trifide vince al banco lotto".

 

Passarono così ore ed ore di oblio, il Trifide che aveva preso una botta di sonno, stanco per la fila, l'ansietà ma soprattutto per la notte terribile passata, non appena aveva ritirato il foglietto della giocata s'era afflosciato come una vescica credendo di trovarsi nel suo lettone dentro la roulotte fucsia, aveva scambiato una scomoda panca di plastica coreana per il suo soffice materasso di crine di dromedario albino e si era addormito sempre stringendo in mano il foglietto della speranza...

In quel tempo sospeso arrivarono sogni ed incubi per il polipone verde, il suo cervello non funzionava come per gli umani che di giorno elaborano pensieri e le notte cadono in coma, la notte del Trifide era di grande qualità e tutte le 4 dozzine di neuroni di cui era provvisto (su Triffid Planet era una specie di genio) lavoravano come cinesi per presentargli mondi fantastici.

A dire il vero l’inizio onirico non fu dei più incoraggianti, forse la stanchezza, forse la fame, ma il suo destino non pareva dei più rosei


 

In piena fase REM, il povero Trifide subisce l'onta della pignatta...

 

Dibattendosi nel letto per liberarsi da quella poco dignitosa prospettiva si agitò e lottò contro delle carote e dei limoni assassini, gli pareva di annegare nel brodo.

Poi riuscì chissà come a liberarsi da morte sicura e rinvigorito dallo scampato pericolo risolse il problema della fame atavica che lo affliggeva, si sentiva in piena forma:

Scampato il pericolo ed evitata l'umiliazione culinaria, il Trifide prosegue le avventure notturne ponendo rimedio da par suo al senso di appetito che lo affligge da quando è nato.

Provato a bussare educatamente all'ingresso e resosi conto che la notte il supermarket è chiuso si decide per un intervento drastico...

Pericolo scongiurato!

Ed infine rifocillato e di nuovo ottimista sognò di tessere nuove ed interessantissime relazioni diplomatiche coi terrestri di nuovo diventati amici…

 

Il Trifide esplora nuovi territori e instaura proficui colloqui con specie terrestri a lui sconosciute.

 

Vincendo la naturale repulsione per il contatto ravvicinato con esseri di così ripugnante aspetto, riesce persino ad abbozzare un'espressione di compiaciuto interesse...

 

Esempio di tolleranza, rigore scientifico e mancanza di pregiudizi razziali. 


Stava sul più bello di questa nuova esplorazione quando nel sogno gli parve ad un certo punto di udire una voce lontana, forse il suo fido Anusak che veniva a portargli una bibitina corroborante o magari la sorella gemella della misteriosa terrestre che veniva pure lei a conoscerlo?

Ma la voce non pareva molto propensa a collaborare all’atmosfera fatata e continuò fastidiosamente ad ingigantire di tono fino a prendere vita in una cacofonia di suoni sgradevoli per le orecchie delicate di padron Polipo.

Qualcuno lo stava scuotendo insistentemente per i tentacoli!

- Ueeee guaglio' ve ne volete andare si o no? Ma che ve siete addurmito dinto a' o' banco lotto? Maronna a sti' mmuort e'ffame, jatavene scio' scio', russate come una locomotiva, mi spaventate i clienti"

 

Era il truce gestore del banco lotto (NDR: che assomigliava in modo inquietante a Renato di Uraniamania) che non ebbe pietà delle sue ultime immagini che svanivano, afferrò una ramazza e letteralmente lo scopò fuori del locale assieme a cicche, siringhe e cartacce varie.

Che inzio di giornata per il povero Carciofo, ancora intontonito per il sonno bruscamente interrotto riprese il cammino nella città in festa...

Era vigilia infatti, ma le feste di Natale non gli cambiavano di un etto la vita, la miseria era tanta e l'unica variazione nel gramo menù sarebbe stata una dose maggiore di salsiccione di cane e mozzarella alla diossina sulla pizza sei stagioni che il buon Cirillo preparava ogni sera per lui.

Ma lui era comunque fiducioso, palpeggiava il foglietto di carta che tenava in tasca con numeri giocati e già sognava i 4 milioni... Aveva voglia di festeggiare ma con cosa?

Aprì il borsellino e ne usci' solo una tarma insieme a due monete da 500 lire, una somma davvero miserrima per concedersi un extra, le diecimila lire versate al banco lotto lo avevano svenato.

Stava per arrivargli la solita crisi di malinconia trifidica senza rimedio quando d’improvviso si bloccò di scatto, paralizzato nell’atto di annusare l’aria come un abitante di Pompei sorpreso dal Vesuvio a scaccolarsi; una molecola di odore colpì il peduncolo che usava per naso e immediatamente il processore nasale identificò come Fonte Commestibile di grado 8 (il massimo) la fonte di quell’effluvio di paradiso.

STRUFFOLI!

Della migliore qualità!

Sbavò letteralmente al pensiero dello squisito dolce napoletano: soffici palline di pasta, ricoperte di miele e codette multicolori e non potè resistere, stringendo il suo magro peculio entrò nella rinomata pasticceria La Casa dello Struffolo...

 

 

Si accostò al bancone con lo sguardò avido, salivando come un cammello, e indicò con un dit…ehm..con un tentacolo tremante una invitante montagnola di dolci mostrando fiducioso 500 lirette per l'importante acquisto.

 

La commessa guardò la somma modesta e gli struffoli, di nuovo incrociò con gli occhi monete e struffoli, fece un sospiro di umanissima pietà, infine afferrò un cartoccio di quelli piccoli e vi versò due cucchiaiate abbondanti del rinomato dolce napoletano, ammiccando:

- Con cinquecento lire dovrei darvene solo una cucchiaiata, ma dumane è Natale noi simmo umane, tenìte e festeggiate anche vvuie...

 

 

 


Il Trifide inverdì di fronte a tanta generosità ed afferrò il cartoccetto che mise nella saccoccia dello sdrucito pastrano napoleonico e uscì felice dal locale: voleva portarli a casa e gustarseli nella sua calda roulotte, ma la ghiottoneria ebbe il sopravvento, infilò un tentacolo nella tasca lacerando il cartoccetto e divorò il dolce in un baleno, assaporò ogni atomo di quella squisitezza e di colpo si sentì in pace col mondo intero e di nuovo fiducioso.

Il suo ottimismo fu però messo a dura prova immediatamente, al suo ritorno, infatti, il fido Anusak lo aspettava con l'espressione delle grandi occasioni, ovvero delle cattive notizie che mandavano il nostro eroe su tutte le furie.
- Capo, la civetta non c'è più
- E dove è andata?
Il trifide sgranò l'occhio paonazzo.
- Partita per Hogwart, lo aveva minacciato, capo, ricorda?
Il trifide era davvero su tutte le furie.
- Aveva detto che avrebbe aspettato il mio incontro col Duca, perchè questa decisione improvvisa?
- Di sicuro c'entra Albus Silente - aggiunse Anusak con fare saputo - ma non preoccupatevi capo, a Teano chiedete al Duca lui vi consiglierà al meglio.


Il Trifide era perplesso, in realtà non era sicuro di quando avrebbe raggiunto Teano, c'era ancora molto da fare e per farlo occorreva denaro e tutto dipendeva da una vincita che gli appariva sempre più ipotetica. Come poteva esser certo che sarebbe riuscito a risolvere tutti quei problemi? E soprattutto quando avrebbe dovuto aver luogo quel decisivo incontro notturno?

Mah, era tutto al di là della sua comprensione e fece la cosa che gli riusciva di più nella vita, se ne fregò e attese gli eventi.
Fu Anusak a rincuorarlo.
- Quando arriverete a Teano lui ci sarà, non importa se sara' oggi o domani, tra un mese od un anno, è scritto che lo incontrerete e questo avverrà.
Il Trifide fu molto colpito dalle sagge parole del suo fido domestico e andò a dormire con una flebile speranza in più.

Le feste di Natale e Santo Stefano passarono tra mille ristrettezze, persino la pizza sei stagioni era diventata una miserabile due stagioni e mezzo, ma l'estrazione era vicina ed il Bietolone fremeva dall'impazienza, una settimana era lunga assai… allora infatti le estrazioni si effettuavano solo il Sabato, non come oggi che ve ne son tre a settimana!

Arrivò alle 6 del mattino davanti alla ricevitoria, credeva di essere il primo ma già una marea vociante di candidati milionari si erano appostati come avvoltoi davanti alla ricevitoria per vedere i cartelli con i numeri estratti...

Passò la giornata come in attesa di un concerto rock, imparando molte cose degli umani e finalmente alle 19.30, dopo un'attesa febbrile, in mezzo a boati assordanti della folla in delirio vide finalmente il gestore mettere uno dopo l'altro i numeri fortunati appendendoli un tabellone, uno alla volta, era una vera tortura da cui uscì quasi pazzo!
Quasi svenne quando vide l'estrazione di Cagliari: 10 37 31 25 20!

Mugolò di disperazione, era uscito 31 invece di 30 e il terno era svanito per un solo numero, “mannaggia a i' ppalle d'o tenente”, sbofonchiò con tono disperato, ma nonostante tutto non abbandonò la postazione...mancavano ancora altre ruote e il suo terno dei sogni poteva avverarsi!
In quel momento il gestore mise l'estrazione di Milano e la scala cromatica del Trifide man mano che passò il tempo fu peggio delle cartelle di un colorificio:
a ogni numero cambiava colore come una seppia!

20…verde pisello

10…giallo ocra...

2…sbiadisce a semitrasparente…

30…rosso pummarola…

32!!!!!! BLU VIAGRA!!!!!!!

TERNOOOOOOOOOOOO!

Di colpo si sentì una vampata di calore, Milano aveva fatto il miracolo in quel gelido inverno: 20 10 2 30 32... i suoi tre numeri erano usciti davvero! Anzi per un soffio non erano usciti due volte... era salvo! Fece un rapido calcolo mentale e capì che oramai il periodo di magra era finito...

Si accordò subito con il gestore del banco lotto, l'ambiguo individuo dallo sguardo obliquo, la somma non era enorme quindi avrebbe potuto incassarla entro due settimane e così decise di iniziare i preparativi per il lancio del suo Circo delle Zoccole, (vedi puntata 11, nel finale) le topone infatti erano allenatissime ed avevano anche partorito alcuni topini molto dotati ed atletici, ora si trattava ovviamente di trovare qualcosa di propagandistico che equivocando sul nome del circo potesse attirare un pubblico numeroso e soprattutto pagante: il Circo delle Zoccole era un nome decisamente ambiguo e giocando sul doppio senso ci si poteva attendere il pienone!
Rimuginando su questo aspetto del suo bisinisse, abbandonò il banco lotto senza accorgersi che alla sua uscita il gestore aveva abbrancato il telefono chiamando concitato lo “Studio Ingoia, Trangugia e Divora”, concessionario del ministero per il recupero dell'evasione fiscale...
Il Trifide ignaro della catastrofe imminente che si stava per abbattere su di lui studiava la reclame ed ebbe l'idea geniale!

Sfruttando l'ambiguo nome del circo il nostro eroe avrebbe assoldato delle belle "tope", almeno una dozzina, che, vestite in abiti succinti con il verde emblema sulla maglietta avrebbero attirato gli sguardi concupiscenti dei villici che di conseguenza avrebbero affollato il circo...
Come prima cosa doveva subito mettere un annuncio e selezionare poi le candidate che di sicuro sarebbero accorse numerose ben felici di mettersi in mostra. Per remunerarle bastava usare una piccola parte del peculio in arrivo, ma gli incassi avrebbero di sicuro ripianato la spesa...
"SI, SI PUO' FARE!",
urlò, come Gene Walterwilder in Frankenstein jr.


Ci sarebbero cascati come allocchi, avrebbero abboccato a frotte e forse dopo aver raddoppiato il peculio avrebbe potuto ingaggiare vere attrazioni per il grande spettacolo di Teano, dove tra l'altro contava di incontrare il misterioso Duca...


L'aria era gelida, lo stomaco vuoto come sempre ma il Trifide era felice e urlando "la vita è bella" scivolo' su un lastrone di ghiaccio incocciando con un tonfo pauroso un manifesto pubblicitario attaccato su un muro di vero porfido del Senegal.

Il manifesto diceva "Io c'entro" e il Trifide, mezzo rincoglionito dalla botta, guardò l'incavatura prodotta dalla sua capoccia, sibilò "Io no..." e svenne.

 (fine della sedicesima puntata)

 

  NDT: Le estrazioni riportate di Cagliari e Milano sono realmente uscite Sabato 27 dicembre 1986, si ringrazia il Duca Lucifero per la paziente ricerca...

 


 


 


precedente - successiva - indice